7 domande dirette per scoprire i segreti di una azienda ad alto contenuto innovativo

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SmartNotizie ha incontrato Stefano Avenia, fondatore di NuZoo Robotics e Innovation, Research & Robotics Head per conoscere a fondo i segreti di una azienda ad alto contenuto innovativo, impegnata nella realizzazione di applicazioni robotizzate per l’industria, l’automazione, la sicurezza e il controllo degli accessi.

Dottor Avenia buongiorno, vorremmo conoscer meglio le attività di NuZoo Robotics e i progetti sviluppati conto terzi.

SmartNotizie – Quando avete iniziato e quanti prototipi avete realizzato?

Stefano Avenia – Il primo prototipo è nato nel 2004 per scommessa. “1 birra” che in 6 mesi avrei costruito un minirobot umanoide in grado di camminare. Quella scommessa l’ho persa, avendone impiegati 7. Ma quanto realizzato, poi diventato X-bot,  è stato il seme di tutto il know how acquisito che ci ha permesso di realizzare ad oggi oltre 65 prototipi.

SmartNotizie – In quali ambiti operate?

Stefano Avenia – Abbiamo operato nei settori più disparati, dal mondo del giocattolo ai trasporti, da sistemi medicali a soluzioni per smart-city, da schede elettriche industriali a ausili per disabili. Negli ultimi anni stiamo cercando di ridurre questo enorme ventaglio iniziale per concentrarci su soluzioni sempre più orientate alla direzione che sta prendendo il mercato: soluzioni interattive, dispositivi IoT, tecnologie innovative e ovviamente soluzioni robotiche.

SmartNotizie – Ne esiste uno da lei preferito?

Stefano Avenia – Beh, inevitabilmente ce ne sono diversi che mi hanno colpito. Da un lato ci sono quelle che chiamo “soddisfazioni virtuali”, ovvero quelle che non mi arrivano tanto dal prototipo in se, quanto dalle emozioni vissute per portarlo a termine.
Conoscere persone particolarmente empatiche, presentare il risultato ad un pubblico e sentirsi appagato dal caloroso applauso ricevuto, lavorare in notturna a 6 metri di altezza, doversi vestire in modi bizzarri e seguire regole rigidissime come quelle di una sala operatoria. Sono alcuni esempi di come, anche una semplice realizzazione, arricchisca la vita e aiuti a conoscere mondi nuovi.
Dall’altro lato, invece, ci sono le “soddisfazioni pratiche”, ovvero le vere e proprie sfide tecnologiche che ti attanagliano i pensieri, quelle che appaiono inspiegabili, quelle che sembrano violare tutte le leggi della fisica, le uniche che ti fanno svegliare di soprassalto la notte e dici “ho capito!”. I prototipi migliori sono quelli che mi hanno portato un po’ di pratico e un po’ di virtuale!

Circa il prototipo più particolare … mi viene in mente un certo cliente che ci aveva contattato qualche anno fa convinto di avere trovato una fonte di energia infinita rinnovabile, poi si è rivelato un banale errore di conteggi in una formula… poverino, ci è rimasto malissimo.

SmartNotizie – Di quelli realizzati, hanno funzionato tutti?

Stefano Avenia – Non tutte le ciambelle escono col buco. Mi rendo conto che può sorprendere, ma in questo ambito un esito negativo non è necessariamente indice di insoddisfazione. Per esempio un’analisi di progetto che evidenzia criticità inizialmente non viste, può spostare in modo importante il modello di business dell’imprenditore che sceglie di non procedere ulteriormente salvaguardando così un errato investimento. Per fortuna in oltre 10 anni di lavori abbiamo un indice decisamente alto di soddisfazione dei nostri clienti, principalmente dimostrato dai passaparola che riceviamo.

SmartNotizie – Avete tante richieste? E chi sono i vostri clienti?

Stefano Avenia – Abbiamo circa una decina di richieste ogni mese. Ovviamente non si concretizzano tutte, ma per fortuna è un numero che va crescendo con gli anni. Non abbiamo nessun cliente tipo: lavoriamo sia con grandi multinazionali, che con giovani imprenditori, con aziende industriali o anche con semplici privati. 

SmartNotizie –  Quanto tempo ci vuole per realizzare un prototipo?

Stefano Avenia – Ovviamente dipende da molti fattori come la complessità del lavoro, lo stadio di evoluzione, quante evoluzioni del prototipi occorrono, quale livello di industrializzazione necessita, quante certificazioni occorrono e l’elenco potrebbe essere molto lungo. Facendo una media di tutti i lavori pregressi, orientativamente un prodotto di complessità media, presentato ad uno stadio embrionale vede vita in una pre-serie in circa 6 mesi di lavoro.

SmartNotizie – Quanto costa portarne uno alla luce?

Stefano Avenia – Anche qua le variabili sono tantissime. Una stima molto grossolana, ma indicativa, è quella che chiamo delle “4 scale”: se un prodotto finito costa 50 euro, i prototipi della pre-serie costano 500 euro, il primo prototipo definitivo è costato 5000 euro e la prima progettazione è costata 50.000 euro.

Per maggiori informazioni sull’attività di NuZoo Robotics, link al sito