Anche i Robot sono persone?

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Il Parlamento europeo ha invitato ufficialmente la Commissione a regolamentare adeguatamente i robot, sempre più presenti nella nostra vita quotidiana, partendo dal report (pdf) del maggio 2016 che è stato presentato dalla relatrice, la deputata socialista lussemburghese Mady Delvaux, e portato di nuovo all’attenzione in questi giorni. L’europarlamentare vede nei robot quattro sfide che il governo politico dell’Europa Unita deve affrontare al più presto: la personalità giuridica dei robot, la responsabilità per eventuali danni, le possibili dipendenze emotive degli esseri umani rispetto ai robot con una intelligenza ad apprendimento autonomo, e infine il nesso robotizzazione-disoccupazione umana. Tutte questioni di straordinaria novità, partendo dalla definizione europea comune di robot autonomi intelligenti e delle loro subcategorie. Una tassonomia tecnologica che porta a individuare diversi livelli etico-legali.

Una implicazione importante nel diffondersi dei robot nella vita lavorativa e personale di noi tutti è certamente quella della responsabilità per i danni causati.

Ad esempio, una macchina potrebbe per qualche ragione violare le leggi della robotica mettendo a rischio o addirittura danneggiando un essere umano: chi è il responsabile? Proprietario? costruttore?  progettista? programmatore?

Anche in questo caso il Gruppo di Lavoro su robotica e AI della Commissione Giuridica (che ha tenuto l’ultima riunione lo scorso autunno) ritiene ci siano almeno due correnti di pensiero, accomunate da una sola certezza: almeno per i grandi robot l’Europa pensa a una copertura assicurativa obbligatoria.