La progettazione industriale vive una contraddizione: i mercati chiedono macchine più performanti, sostenibili e personalizzate, mentre i produttori arrancano tra supply chain fragili e margini ridotti all’osso. Secondo diversi studi, quattro macchine su dieci presentano difetti di progettazione o produzione. Quasi la metà dei costruttori lavora con profitti sotto il 10%.
In questo scenario, il prototipo fisico – strumento simbolo dell’ingegneria tradizionale – mostra tutti i suoi limiti. Costoso, lento, incapace di prevedere i rischi a monte. Continuare a progettare come negli anni ’90 significa accettare una corsa al ribasso che nessuno può permettersi.
La svolta del Digital Twin
La risposta arriva dal digitale. Il digital twin, gemello virtuale della macchina reale, è diventato la nuova frontiera della progettazione. Non si tratta più di un concetto futuristico, ma di uno standard che consente di simulare prestazioni, consumi, vibrazioni e affidabilità prima ancora di produrre un singolo pezzo.
Con piattaforme come Simcenter, il progettista non è più un esecutore che “disegna” componenti, ma un regista che orchestra dati, scenari e modelli complessi. Il risultato? Decisioni più rapide, meno errori, macchine più efficienti.
I casi concreti
Gli esempi non mancano e raccontano una rivoluzione già in atto:
- Mitsubishi Materials ha integrato la simulazione fluidodinamica direttamente nel CAD, ottenendo un +11% di portata del liquido di raffreddamento e un +40% di vita utile dei componenti.
- Homag, leader nel legno, ha ridotto vibrazioni e rumore delle proprie macchine migliorando la precisione.
- Agfa Graphics ha abbattuto del 30% i costi di attrezzature e formazione grazie al commissioning virtuale.
- Shenyang Machine Tool ha dimezzato i tempi di simulazione, accelerando lo sviluppo.
Sono risultati tangibili che mostrano come la simulazione integrata non sia un “di più”, ma un requisito di sopravvivenza industriale.
La regola del frontloading
Gli esperti la chiamano strategia di frontloading: simulare presto per risparmiare dopo. In pratica, tradurre requisiti in modelli funzionali già nella fase di concept, testare scenari prima del prototipo e arrivare al collaudo fisico con macchine già validate virtualmente. Un cambio di mentalità che riduce fino al 20% i prototipi fisici, velocizza il time-to-market e aumenta i margini.
Competitività nell’era 5.0
La vera sfida non è più progettare “bene”, ma progettare diversamente. Nell’industria 5.0 sopravvive chi anticipa i problemi, integra simulazioni multidominio (meccanica, acustica, fluidodinamica, elettromagnetica) e sfrutta digital twin sempre più sofisticati, fino al digital twin eseguibile che combina sensori reali e virtuali.
Chi rimane ancorato al prototipo rischia di pagare un prezzo altissimo: ritardi, costi, perdita di competitività.
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Marco Maggi
Portfolio Development Manager Siemens Digital Industries Software
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