Rilancio dell’economia italiana con l’internazionale: Reti evolute delle PMI manifatturiere “Made in Italy”

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L’internazionalizzazione delle imprese costituisce uno degli obiettivi prioritari per la crescita, anche sociale; il futuro sono i mercati esteri ad alto potenziale commerciale.
È fondamentale che le esportazioni siano strutturate per penetrare i Mercati esteri al fine di creare valore e che le imprese abbiano le risorse per adeguarsi alle trasformazioni in atto nel mondo del commercio (nuovi e diversi modi di vendita e servizi).

Nel presente-futuro i mercati ad alto potenziale commerciale richiedono l’insieme di settori e marche.
L’aumento dell’instabilità economica e le tecnologie digitali hanno diffuso nuovi strumenti per la crescita, la «condivisione sostenibile», che mira all’Insieme di risorse nell’ambito di una Piattaforma Imprenditoriale Strutturale ad alti contenuti valoriali basata su centralità dell’obiettivo, ampliamento dell’offerta, ottimizzazione delle risorse, flessibilità;

in sintesi aggregazioni transdisciplinari finalizzate all’erogazione di managerialità e servizi capaci di irradiare modalità connettive e collaborative fra Soggetti legati da una filosofia di economia condivisa e da un obiettivo prioritario.
Studi hanno dimostrato che l’internazionalizzazione proattiva rafforza la crescita strutturale aumentando competitività e redditività, consentendo lo sviluppo delle Aziende nei mercati globali.

La crescita delle PMI “Made in Italy” è una scelta strategica fondamentale per il rilancio dell’economia italiana. Dipendono ancora dal mercato interno, realizzano l’80% circa del PIL italiano, rappresentano complessivamente circa il 90% delle imprese attive, spesso escludono la leva dell’export nei Paesi lontani ad alto valore commerciale a causa di ridotta massa critica, mini-dimensione, ridotte disponibilità finanziarie per l’accesso all’innovazione, zero economie di scala, scarsa managerialità, scarsa conoscenza.

Prometeia ha stimato che nel 2017 le PMI erano circa 5,3 milioni, impiegavano oltre 15 milioni di persone, generando un fatturato complessivo di 2.000 miliardi di euro; il loro potenziale è alto, esportano soltanto il 29% contro il 50% di altri Paesi.  Le PMI spagnole e tedesche hanno intrapreso il percorso di sviluppo nel 2008.
Una delle opzioni per conseguire l’obiettivo è il superamento della situazione economica italiana con la Reti evolute per generare nuovo PIL con l’economia reale -produzione e fatturato estero- penetrando con massa critica i mercati residuali dove tutte le imprese socie non sono presenti (attività parallela).
Chi ha iniziato questo percorso sono stati i commercialisti che nel 2016 hanno deciso di estendere l’assistenza ai loro clienti sulle questioni tecnico-operative connesse alla internazionalizzazione.
Assistiti dai professionisti di fiducia, numerosi imprenditori – che abbiano volontà di crescere e capacità produttiva “Made in Italy” marchio unico al mondo ma non abbiano le risorse per presidiare i mercati ad alto potenziale commerciale possono conferire mandato ad una Fiduciaria di costituire una società concessionaria partecipata pariteticamente ed autofinanziata.
La stessa Fiduciaria

  • custodisce in deposito i modesti contribuiti dei soci alla formazione del capitale necessario per lo svolgimento dell’attività d’impresa,
  • amministra l’accordo fra le Imprese basato sul conseguimento di obiettivi concordati con i manager.

La particolare offerta commerciale del “Made in Italy”, le economie di scala e la strutturazione delle Aziende socie consentono di non delocalizzare la produzione.
L’incremento di produzione e la vendita dei prodotti potrà essere sostenuto con vantaggi fiscali e finanziari vincolati al particolare fatturato estero.

Per maggiori informazioni Angelo Iaselli scrivere a: a.iaselli@angeloiaselli.it