Secondo Strategy Analytics, la spesa complessiva dei consumatori per i servizi di domotica salirà fino a 130 miliardi di euro, entro il 2023.
Secondo Strategy Analytics, la spesa complessiva dei consumatori per i servizi di domotica salirà fino a 130 miliardi di euro, entro il 2023.
Un fattore importante è che negli ultimi anni, sempre più millennials che si avvicinano al mercato immobiliare, sono interessati ad un casa tecnologica, intelligente e soprattutto sempre connessa.Inoltre l’interesse per l’ambiente e per le energie rinnovabili è sempre in aumento e la tecnologia delle smart home, è pensata per rispettarle e monitorare quelle utilizzate.
Ma come è diviso il mercato della domotica nel mondo?
Gli Stati Uniti rimangono il più grande sbocco, ma mostrano una crescita rapida anche Europa, Cina, Giappone e Australia.Il rapporto, sempre secondo Strategy Analytics, delinea le cifre del mercato globale: un valore di 25,3 miliardi di dollari entro il 2021 con la fetta più grossa (81%) presa da Stati Uniti, Europa e Cina.
Nel prossimo decennio si andrà incontro ad uno scenario in cui una tipica abitazione, potrebbe contenere diverse centinaia di “oggetti intelligenti”.
I sistemi, i prodotti e le funzionalità nate nell’era delle tecnologie via cavo, sono entrate ormai nell’era della tecnologia wireless. Innegabile quindi il ruolo di internet per l’avanzamento di questo mercato: la rete permette la flessibilità di controllo e monitoraggio dei sistemi domotici da ogni punto del mondo in cui ci si trova, mediante un qualsiasi dispotico (PC, Smartphone o tablet).
“In questi anni ho notato che sono quattro gli ambiti che più attirano i consumatori verso la domotica integrata: una maggiore sicurezza dell’abitazione; il risparmio energetico di gas e luce; il monitoraggio continuo della casa e delle utenze attive; il maggior comfort percepito.” Queste le parole di Paolo Faro, fondatore di Domotic One Srl – progettisti di case intelligenti.
Aggiunge Paolo Faro: “ad oggi la maggior parte di sistemi integrati che realizziamo, sono su immobili in costruzione e ristrutturazione completa. Il cliente però, preferisce un sistema cablato piuttosto che quello wireless, in quanto ancora oggi risulta il più affidabile e veloce nella trasmissione dei dati”.
E invece il mercato italiano?
Secondo il rapporto dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano: “Si nota come il 79% dei consumatori italiani è disposto ad acquistare prodotti tecnologici e automatici specifici, il 33% in più rispetto all’anno precedente” – “I dati relativi al business delle Smart Home nel 2017 in Italia, dimostra un mercato in crescita del +35%, per un valore di 250 milioni di euro”.
Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro, ma facciamoci trovare pronti.