Il ransomware e la vulnerabilità della supply chain mettono a rischio la continuità produttiva e la competitività industriale globale
Il settore manifatturiero si conferma uno dei bersagli preferiti della criminalità informatica. Secondo il 2025 CPR Manufacturing Report, ogni organizzazione industriale nel mondo subisce in media 1.585 attacchi informatici a settimana, con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente. In Italia la media sale a 1.694 attacchi settimanali, segno di una pressione crescente che trasforma la sicurezza informatica da tema tecnico a rischio strategico per ricavi, reputazione e stabilità operativa.
Il costo dei tempi di inattività
Gli attacchi ransomware restano la principale minaccia. Gli aggressori sanno che ogni ora di fermo produttivo può costare milioni di euro e sfruttano questa vulnerabilità per estorcere pagamenti, spesso senza bisogno di sottrarre dati sensibili.
Le conseguenze sono evidenti: Clorox ha subito nel 2023 perdite per 356 milioni di dollari dopo un blocco operativo; Nucor e Sensata Technologies nel 2025 hanno dovuto sospendere la produzione per settimane; Schumag AG, produttore tedesco, è stata costretta al fallimento dopo ripetuti attacchi.
In Italia, negli ultimi sei mesi, gli incidenti si distribuiscono tra infostealer (2,6%), attacchi bancari (1,2%), ransomware (1,75%) e botnet (7%). Oltre al danno economico diretto, gli effetti a cascata comprendono perdita di fiducia da parte dei clienti, ritardi nell’innovazione e aumento dei controlli normativi.
Supply chain: il punto debole dell’industria connessa
La natura interconnessa delle catene di fornitura amplifica il rischio. Un singolo fornitore vulnerabile o un dispositivo IoT non protetto può aprire un varco agli attaccanti, con conseguenze su interi ecosistemi produttivi.
I criminali informatici monetizzano gli accessi rubati vendendoli ai gruppi ransomware, che penetrano rapidamente nei sistemi OT e industriali. Il risultato è un effetto domino che può bloccare migliaia di aziende a valle, generando ritardi nelle consegne e perdita di competitività.
Geopolitica e cyberspionaggio: la nuova frontiera della minaccia
Le fabbriche non sono più soltanto obiettivi economici: diventano strumenti nelle tensioni geopolitiche globali. Hacker sponsorizzati da governi e gruppi hacktivisti mirano sempre più spesso a rubare proprietà intellettuali e a interrompere la produzione di settori strategici – dall’aerospazio all’automotive, dall’energia alla difesa.
Il furto di progetti tecnologici o componenti critici può compromettere per anni il vantaggio competitivo di un’azienda, trasformando la sicurezza della produzione in una questione di competitività nazionale.
Le priorità per rafforzare la resilienza industriale
In uno scenario in cui i rischi aumentano in frequenza e impatto, la risposta deve essere strategica, non reattiva. Le azioni prioritarie per i leader del settore includono:
- Rendere resilienti le operazioni: considerare il downtime come un rischio di business e assicurare che i piani di continuità siano testati e aggiornati.
- Proteggere la supply chain: estendere gli standard di sicurezza a fornitori e partner, monitorando in modo continuo i punti di accesso di terze parti.
- Difendere la proprietà intellettuale: investire in sistemi di monitoraggio, rilevamento e prevenzione della perdita di dati, assumendo che IP e know-how siano obiettivi primari.
- Adottare una difesa proattiva: superare la logica della conformità, puntando su strategie di prevenzione e threat intelligence per ridurre la probabilità di interruzioni.
La sicurezza come vantaggio competitivo
Nel 2025 la resilienza informatica è diventata una leva di differenziazione. Le aziende che investono oggi in sicurezza non solo proteggono le proprie linee di produzione, ma rafforzano fiducia, reputazione e continuità operativa in un mercato globale sempre più esposto.
La minaccia non è più ipotetica: è parte integrante della realtà industriale. Difendersi significa garantire la sopravvivenza e la competitività del manifatturiero europeo nel decennio della digitalizzazione.
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