KEY 2025 The Energy Transition Expo. Decarbonizzazione e impiantistica industriale

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L’Italia si conferma tra i protagonisti europei della transizione energetica, grazie a un comparto industriale solido e altamente specializzato che contribuisce concretamente alla decarbonizzazione e alla crescita economica. È quanto emerso dal Key Energy Summit, evento centrale della fiera KEY – The Energy Transition Expo di Rimini, dove si è fatto il punto sullo stato dell’arte delle tecnologie green e sulle prospettive del settore.

Secondo lo studio Althesys “Decarbonizzazione e competitività, dalle politiche europee all’industria italiana”, oggi la filiera nazionale delle energie rinnovabili e della transizione energetica coinvolge circa 1.000 imprese, con 32 miliardi di euro di fatturato e 86.000 addetti. Un settore che cresce rapidamente (+70% di fatturato negli ultimi cinque anni) e che rappresenta un asset strategico per mantenere la competitività del Made in Italy nei mercati globali.

Tecnologie al servizio della decarbonizzazione industriale

Per accompagnare la transizione energetica dell’industria, oggi il mercato offre soluzioni tecnologiche avanzate, che spaziano dalle energie rinnovabili all’idrogeno verde, passando per infrastrutture intelligenti e sistemi di accumulo.

Tra le innovazioni più rilevanti per il mondo produttivo troviamo:

  • Impianti fotovoltaici industriali integrati nei processi produttivi, capaci di coprire parte del fabbisogno energetico riducendo emissioni e costi.
  • Sistemi di cogenerazione e trigenerazione, per ottimizzare l’efficienza energetica recuperando calore e producendo energia.
  • Tecnologie per l’idrogeno, con impianti pilota e progetti su larga scala volti a decarbonizzare settori hard-to-abate come la siderurgia e la chimica.
  • Accumuli energetici avanzati, fondamentali per bilanciare la produzione da fonti rinnovabili e garantire continuità operativa.
  • Building Automation (BACS) e Building Information Modeling (BIM), che permettono la gestione intelligente degli edifici industriali, ottimizzando i consumi e migliorando comfort e sicurezza.

Digitalizzazione e smart building per il Net Zero

L’integrazione tra impiantistica e digitale è oggi uno snodo cruciale per ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio e produttivo. Tecnologie come Intelligenza Artificiale, Digital Twin e sistemi di automazione avanzata consentono il monitoraggio in tempo reale delle performance energetiche, migliorando efficienza e manutenzione predittiva.

Il position paper “Smart Building: la digitalizzazione per il Net Zero”, presentato da Green Building Council Italia, evidenzia come queste soluzioni contribuiscano a raggiungere obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione, rendendo gli edifici industriali veri hub energetici sostenibili.

Flotte aziendali elettriche: accelerare la mobilità green

Oltre agli impianti produttivi, anche la logistica industriale gioca un ruolo fondamentale nella transizione energetica. L’elettrificazione delle flotte aziendali rappresenta una leva strategica per ridurre le emissioni legate ai trasporti, uno dei settori più inquinanti.

Secondo Motus-E, nel solo 2024 sono stati attivati 13.713 nuovi punti di ricarica pubblici, segnando una crescita del 27% rispetto all’anno precedente e ponendo le basi per una mobilità elettrica più capillare ed efficiente. Per le aziende, convertire le flotte significa oggi non solo abbattere le emissioni, ma anche ottenere vantaggi fiscali e riduzioni nei costi operativi.

Decarbonizzazione industriale: una sfida di sistema

Il Key Energy Summit ha ribadito come la decarbonizzazione non sia solo un tema ambientale, ma un’opportunità strategica per rilanciare l’economia italiana, innovare la manifattura e creare nuovi posti di lavoro qualificati. Tuttavia, per mantenere alta la competitività globale serve uno sforzo coordinato tra politiche pubbliche, investimenti in ricerca e sviluppo e il rafforzamento delle filiere produttive emergenti.

Le imprese italiane hanno già dimostrato di essere pronte, ma ora serve continuità negli incentivi, semplificazione normativa e una visione industriale di lungo periodo. La transizione è in corso e il Made in Italy ha tutte le carte in regola per esserne protagonista.